Plagiocefalia

Plagiocefalia: l’ecografia è importante per la diagnosi?

La Plagiocefalia è una alterazione di forma del cranio molto delicata e particolare, come lo è il piccolo paziente che si trova ad affrontarla, il neonato.

Non dobbiamo però preoccuparci, ma occuparci di seguire un giusto iter, poiché per definizione le migliori cure sono quelle che scaturiscono da una corretta diagnosi; diversamente si rischia di perdere tempo utile, riducendo il margine di miglioramento possibile.

Questa è la ragione per cui ricorriamo all’esame clinico del chirurgo maxillo-facciale, il quale si avvarrà anche dell’esame strumentale ecografico delle suture craniche per verificare l’origine dell’alterazione della forma cranica del lattante:

in altre parole, è presente una saldatura/fusione precoce di una o più suture craniche (craniostenosi suturale o di origine sinostotica, anche dette craniosinostosi),  oppure non vi è coinvolgimento di patologia suturale (craniostenosi funzionale) come nel caso della plagiocefalia posizionale?

Le immagini ed il referto ecografico chiariscono tale distinzione,  orientando di conseguenza la scelta del medico verso altri esami diagnostici  o invece, come più spesso accade, verso un percorso terapeutico che escluda la chirurgia e restituisca al neonato le sue potenzialità di sviluppo:  parliamo in questo secondo  caso della cura della Plagiocefalia Posizionale, una deformità cranica secondaria all’applicazione di forze compressive esterne, pre e/o postnatali.

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