A proposito della lombalgia, patologia che con più frequenza riscontro nei pazienti che seguo, vorrei sfatare una convinzione: secondo il pensiero comune, la presenza a livello vertebrale di una protrusione/bulging/discopatia equivale ad avere inevitabilmente dolore.
Ma la realtà ci smentisce!
Ce lo dimostra uno studio scientifico di Nakashima del 2015 che ha sottoposto alla RM (Risonanza Magnetica) ben 1.200 soggetti asintomatici (100 donne e 100 uomini), di età compresa tra i 20 e i 70 anni.
Il risultato sorprendente è che l’87,6% della popolazione sottoposta allo screening, benché asintomatica presentava almeno un bulging discale, anche nei soggetti giovani, e con maggiore severità e livelli coinvolti soprattutto dopo i 50 anni.
Dunque? Quale é la morale da trarre da questo studio scientifico?
Impariamo prima di tutto a non arrivare a conclusioni affrettate solo per spiegare e giusticare agli occhi del paziente il suo mal di schiena.
Secondo, l’esame radiologico è l’immagine statica di un distretto corporeo, ma secondo lo studio di Nakashima non ci indica necessariamente quale sia la causa del dolore accusato dal paziente.
Terzo, non si può prescindere da una attenta valutazione del paziente, attraverso l’ananmesi, cioè la storia della sua salute, e l’esame clinico obiettivo; seguirà il ragionamento clinico e la competenza manuale del fisioterapista, utili e fondamentali strumenti per trattare il paziente… e non le “immagini della RM” !