Plagiocefalia

Plagiocefalia: quali i rischi per il bambino?

Quando si parla di Craniostenosi Funzionali e particolarmente di Plagiocefalia Posizionale, si affronta una asimmetria cranica che non ha solo un risvolto “estetico” ma anche in certa misura funzionale, appunto.

Siamo ben lontani dal predire sequele e complicanze di tipo neurologico o cognitivo causate da tale condizione asimmetrica della testa del lattante, assolutamente escluse, sia chiaro;  vorremmo invece portare l’attenzione sul fatto che il trattamento e la correzione di tale deformità può  prevenire difetti e disturbi a livello craniofacciale (ad esempio del campo visivo, dell’udito e dell’articolazione temporo-mandibolare) e della colonna vertebrale (scoliosi).

Le evidenze scientifiche sembrano ancora non sufficienti per confermare tale prevenzione, ma l’esperienza clinica pratica ci supporta nel credere che l’approccio osteopatico alla Plagiocefalia Posizionale non soltanto ottiene una minimizzazione del difetto morfologico che trattiamo, ma innesca e potenzia un sistema di accomodazione e di compenso che, correggendo e migliorando lo sviluppo del cranio, può favorire un effetto di prevenzione su problematiche maxillofacciali:  infatti,  gli  adolescenti di oggi cui non é stata corretta nei primi mesi di vita un’alterazione della forma cranica quale la plagiocefalia posizionale, statisticamente presentano con maggiore frequenza disturbi e disfunzioni oculari, dell’orecchio, dell’articolazione temporomandibolare e della colonna.

Sarebbe dunque un vero peccato e una leggerezza  non dare al proprio figlio la possibilità di correggere e “sbloccare” il sistema cranio-membranoso,  per recuperare esteticamente e funzionalmente tutto il potenziale di cui il corpo del bambino è dotato per la sua crescita.
Io lavoro con questo intento,  i bimbi sembrano dimostrarci che funziona!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *