Ho visto sul web il video di una neo-mamma che dava consigli ad altre donne sulla gestione e diagnosi della Plagiocefalia.
E mi sono domandata: quando si parla di salute, ci si può improvvisare professionisti sanitari sulla base di ciò che si è letto o ascoltato sul web?
La risposta ovviamente è “no”!
Così come non faremmo decidere delle nostre finanze ad un caro amico che non fosse un esperto in materia, ancor più non delegherei le scelte sulla salute di un figlio a chi, pur con buona volontà, non ha le competenze sufficienti per dare le migliori soluzioni.
Dunque?
Prioritaria è la diagnosi medica, ovvero la valutazione del cranio del neonato allo scopo di definire con esattezza il quadro clinico e la successiva eventuale cura.
Il medico specialista che in prima battuta riconosce una forma anomala della testa del lattante è il pediatra, spesso su domanda del genitore che nota una asimmetria cranica.
L’ invio successivo al chirurgo maxillo-facciale rimane l’iter diagnostico elettivo: è sua competenza infatti la palpazione di suture e fontanelle, dei punti craniometrici, come l’osservazione delle linee labiale e pupillare/sopracigliare, della presenza di bossing frontale o dell’asimmetria delle orecchie.
Va da sé dunque che abbiamo la possibilità di rivolgerci a figure specialistiche competenti, che ci siano da guida (…indispensabili come in un safari!) per evitare rischi e sorprese.